Iris

L’iris, conosciuto comunemente anche come giaggiolo, ha una storia lunga e ricca in Toscana. Basta pensare allo stemma di Firenze.
La coltivazione dell’iris per il suo prezioso rizoma è tipica di questa regione. La pianta deve passare tre anni nella terra prima di poter essere raccolta e lavorata.

Ho deciso di coltivare l’iris, dopo aver visto i campi fioriti a tarda primavera. È uno spettacolo fantastico che consiglio a tutti.

Inoltre, a periodi alterni, è una coltivazione abbastanza redditizia.

Iris in fioritura

Una volta che è completamente secco, viene conservato in dei contenitori chiusi per tre anni prima di poterne fare un estratto.


Cubetti grandi del rizoma sbucciato
Creme prodotte utilizzando il rizoma dell'iris coltivato a Poggio Pratelli
Il rizoma dell'iris una volta sbucciato e macinato, pronto per essere seccato

A Poggio Pratelli, l’iris coltivato viene trasformato in creme sia per il viso che per le mani, e macinato in polvere con un mulino a pietra.

L'iris quando viene raccolto: il rizoma è la parte più preziosa

Nel mese di agosto, il rizoma viene raccolto. Il lavoro richiede molta manodopera, così ci si riunisce per raccoglierlo e sbucciarlo (a volte diciamo “sbarbucciare” perchè il rizoma ha delle piccole radici che assimigliano a una barba). In seguito, lo si macina grossolanamente e lo si stende al sole su dei cannicci per farlo seccare.