Una breve storia di Poggio Pratelli

Malò, proprietaria dell'azienda agricola toscana di Poggio Pratelli

Oltre all’attività dell’agriturismo, nella nostra azienda coltiviamo con il metodo biologico olivi dai quali ricaviamo olio extravergine biologico, iris che viene trasformato in creme cosmetiche, e zafferano. Inoltre s’ intrecciano cesti con rami di ulivo, salice e fil di ferro.

Il nostro motto è natura, bellezza e semplicità.

Mi chiamo Malò e sono lombarda di nascita ma toscana per adozione. Negli anni ‘80 ho deciso di venire ad abitare in Toscana e ho cominciato a cercare un posto dove trasferirmi. Le mie esigenze non erano poche: una casa grande, in mezzo alla natura e non lontana da Firenze. Ne ho visitate tante, ma arrivata a Poggio Pratelli mi sono innamorata a prima vista. Così, nel 1986 io e Guido abbiamo comprato il Podere Poggio Pratelli.

Lato nordovest di Poggio Pratelli negli anni Ottanta

La casa era grande per noi, che un anno dopo averla comprato eravamo diventati tre con la nascita di nostro figlio Stefano.

Per questo, abbiamo deciso di creare due appartamenti indipendenti da dedicare all’agriturismo e così, nel 1989, arrivarono i primi ospiti: due simpatici svedesi che non dimenticherò mai.

Da quel giorno in poi, i muri di questa casa—di cui si ha traccia già nel 1200 e che per quasi 700 anni hanno conosciuto solo famiglie e gente locale—hanno aperto le porte a viaggiatori di mezzo mondo.

Disegno medievale di Poggio Pratelli e dei suoi vicini

La casa era in parte da restaurare, ma più che altro era il terreno che necessitava la nostra attenzione in quanto era completamente abbandonato a partire dagli anni ‘70.
Lavorando carichi di entusiasmo con l’aiuto di amici, abbiamo sistemato la casa, e con i consigli degli anziani vicini, Giulia e Vittorio, abbiamo piantato giaggiolo e potato i vecchi ulivi.